Mi viene solo da piangere. Credetemi. Blink 182. 24 anni, 12 passati con loro.
Nel 2000, quando avevo appena 8 anni, per sentirsi grandi non serviva un cellulare, non servivano tacchi o cosmetici e non serviva nemmeno uscire con le amiche fino a ‘tardi’.
Nel 2000, quando avevo appena 8 anni, per sentirsi grandi bastava guardare MTV, quel canale delle meraviglie in cui per quasi ventiquattro ore al giorno trasmettevano video musicali.
Ogni volta che ne avevo occasione sintonizzavo la tv ricevuta come regalo per la Prima Comunione e aspettavo con ansia che venissero trasmesse le mie canzoni preferite, quelle della buffa band americana
dai capelli improbabili e i tatuaggi ovunque.
La adoravo; anche se non ricordavo mai il suo nome e non sapevo cosa dicessero le canzoni, quei ritmi così frenetici mi calamitavano. E fu così tanto e tanto altro tempo ancora.
Nel 2005, all’età di 13 anni, frequentavo la terza media e avevo ormai ben chiari i miei gusti musicali.
No, gli artisti italiani e le canzoni d’amore non facevano per me così un pomeriggio, in compagnia di Lucia, la mia amica che ora ci legge dal Paradiso, andai con i primi risparmi in un negozio di dischi:
“Buonasera, vorrei… vorrei il cd dei Blink 182, per favore”
“Quale preferisci? Ne abbiamo diversi, ma ti consiglio il Graetist Hits che è arrivato recentemente e contiene tutti i maggiori successi della band. Credimi, è molto bello”
E fu così che strinsi tra le mani il primo disco musicale, quello che non mi ha più abbandonata perché si, sono passati quasi dodici anni, dal quel giorno, ma il mio amore per i Blink 182 è solo cresciuto.
Non passa giorno senza che io ascolti quell’album che mi da la carica quando la mattina non riesco ad aprire gli occhi e ancora oggi mi sciolgo ogni volta che ascolto Josie (https://www.youtube.com/watch?v=I6kfin-UeAQ) o First Date (https://www.youtube.com/watch?v=vVy9Lgpg1m8).
I loro video mi hanno sempre fatta ridere tantissimo, le loro canzoni sono state la colonna sonora
della mia vita e… e… e… nkjxshakpà xjbvsjdkb.
Non amo le band che i vari componenti hanno fondato nei momenti in cui i Blink erano sciolti e non amo nemmeno andare a vedere i video che hanno girato nel frattempo per cui, per me, fino alle 14 di oggi, 18 Aprile 2017, i Blink 182 erano ancora come 15 anni fa; ragazzi di 23 anni che non piacciono a nessuno.
Ma invece no. No! Martina doveva decidere di tenere la rubrica proprio su di loro questa settimana. E cosa scopro? Che i miei eroi sono umani e che nooo, non sono incorruttibili come pensavo e che anzi su di loro, ahimè, incombe il fluire del tempo. Niente più capelli gialli, rosa o viola… a predominare è il bianco!
Oggi Tom De Longe ha 42 anni, una moglie e due figli. Il suo ultimo lavoro musicale è stato pubblicato nel 2014 e pur non facendo più parte dei Blink 182, è ancora attivo nella scena musicale.
Travis Barker ha 42 anni, due figli e due ex mogli e il suo lavoro musicale più recente è datato 2016. E’ l’impressione mia o sembra anche a voi che suonare lo affatichi un po troppo?
Su Mark Hoppus non avrei mai scommesso nemmeno un euro, invece mi sembra quello che è invecchiato meglio e maturato di più: 45 anni, una moglie, un figlio e mille progetti all’attivo.
Che ne pensate? Li ascoltavate anche voi o non vi piacevano? E chi era il vostro preferito?
Io li ho amati a turni, partendo da Tom e finendo con Mark.
Spero che l’articoletto vi sia piaciuto, alla prossima settimana :*
Oh mio dio . Sono brutissimi.🤤🤤🤤🤤🤤
RispondiEliminaComplimenti per bellissima recensione bravissima.
RispondiEliminaNon li conosco Marty
RispondiEliminaIl tempo passa per tutti...ed effettivamente per Travis è passato peggio che per gli altri!!!
RispondiEliminacomplimenti sei proprio brava a mettere su carta i tuoi pensieri
RispondiEliminaIo nemmeno li conosco,amo di più il genere italiano,vero è che ho la mia età … però apprezzo chi ha i propri gusti musicali
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